CONSIGLI PRATICI SUL TRAPIANTO DELLE VITI INNESTATE A RADICI NUDE E / O ALLEVATE IN VASO
LE VITI ALLEVATE IN VASI E DI PRONTA FRUTTIFICAZIONE
Con la piantagione di viti da tavola innestate ed appositamente coltivate in vasi, nei nostri vivai del Piemonte nella zona di Ovada, per due o tre anni, si ottengono risultati lusinghieri ed una buona produzione di grappoli già nella prima annata.
Epoca di piantagione
Si trapiantano a dimora appena possibile, ma, se il terreno è gelato o eccessivamente umido, conviene attendere il momento favorevole. La piantagione può essere eseguita anche tardivamente qualora le viti avessero già germogliato, fino a maggio, o anche più tardi, svasandole con tutto il pane di terra, che dovrà rimanere integro, facendo attenzione che le radici non vengano minimamente lesionate.
Conservazione in attesa dell’impianto
Si conservano all’aperto proteggendole adeguatamente, o al coperto, purché al fresco e soprattutto lontane da fonti di calore.
Trapianto
Si provvede all’interramento collocando le viti nella buca in modo che la parte superiore della zolla venga a trovarsi a livello del terreno. La buca dovrà essere profonda e larga circa 35 cm., mentre sul fondo si colloca lo stallatico ben maturo misto a terra e lateralmente il terriccio fertile, poi irrigare quanto basta. Per un migliore esito della piantagione suggeriamo di potare le viti, nel momento dell’impianto, a circa 70 cm. di altezza.
Per i trattamenti antiparassitari attenersi a quanto indicato sotto.
LE VITI A RADICI NUDE
Epoca di piantagione
In linea di massima le piantagioni delle viti a radici nude si possono eseguire da novembre a marzo quando le piante sono in riposo vegetativo e prive di foglie. Nelle zone a clima mite conviene effettuare la piantagione nel tardo autunno e comunque appena possibile; nelle zone a clima invernale particolarmente freddo è meglio rimandare l’operazione a fine inverno e precisamente, dopo il periodo dei geli. In ogni caso NON è opportuno eseguire la piantagione se il terreno è gelato o troppo umido.
Conservazione in attesa dell’impianto
Le viti innestate, dette “barbatelle”, fornite a radici nude, vengono opportunamente imballate e protette da un involucro di materiale plastico per impedire la disidratazione delle radici capillari ed il disseccamento della pianta. In attesa della piantagione è opportuno conservare le viti in cantina o in altro locale fresco provvedendo ad inumidirle se necessario; quando si presenta la necessità di conservarle per un lungo periodo è meglio sballarle ed interrarle all’aperto in fosse profonde, preferibilmente in sabbia da mantenere leggermente umida; se c’è il rischio di gelate intense è utile qualche protezione con frasche o paglia oppure con gli appositi teli di tessuto non tessuto del tipo invernale, cioè pesante.
Preparazione del terreno e concimazione
Occorre predisporre per le viti, meglio se con un certo anticipo di tempo, uno scasso profondo cm. 70 – 80 e nei terreni umidi si appronterà sul fondo delle buche un adeguato drenaggio. Le viti richiedono all’impianto una concimazione a base di prodotti organici come il letame di stalla ben maturo, nella dose di circa 8 – 10 kg per pianta. In sua sostituzione consigliamo di concimare con altro fertilizzante organico a base di corna, ossa e sangue secco da somministrare nella dose di gr. 100 per pianta, tenendolo ben lontano dalle radici, oppure con del concime organico.
Preparazione delle barbatelle e potatura
Prima della piantagione occorre potare tutte le radici accorciandole a cm. 2 – 3 ed eliminare tutte quelle rotte o lesionate. Inoltre è opportuno eseguire un’opportuna potatura dei tralci accorciandoli fortemente e lasciando una o due sole gemme per pianta. La preparazione delle barbatelle verrà poi completata immergendole per qualche ora, fino al punto d’innesto, in una poltiglia di terra, torba ed acqua.
Impianto
La barbatella così preparata va interrata verticalmente in modo che il punto d’innesto venga a trovarsi 2 – 3 cm. sopra il livello normale del terreno. Nel riempimento delle buche di deve procedere in modo che il concime non venga a diretto contatto delle radici; anzi conviene sistemare in prossimità delle barbatelle del terreno fine e sciolto; aggiungendo eventualmente torba in modo da renderlo più soffice e fertile. A piantagione avvenuta si dovrà comprimere la terra attorno alla pianta e formare attorno ad essa un cono di terra come risulta evidente dal disegno riportato qui di seguito.
In luglio – agosto si dovrà eliminare questo cono livellando il terreno ed in tale occasione si taglieranno le radichette che si fossero formate al di sopra dell’innesto (questa operazione è chiamata “sbarbettamento”).
Primi trattamenti antiparassitari
Nella primavera, appena si svilupperanno i nuovi tralci, occorre eseguire ripetute irrorazioni con una soluzione anticrittogamica a base di rame o di prodotti similari per prevenire la “peronospora della vite”; inoltre sono necessari anche i trattamenti antiodici a base di zolfo o di prodotti similari per prevenire il “mal bianco (oidio) della vite”