1728 - PORRO - NEGI -
Il Negi, o cipollotto d’inverno, è un cipollotto bianco, lungo molto diffuso in Giappone, che non può mancare sulle nostre tavole. Viene coltivato in profondità nel terreno seguendo un’antica tradizione. Il suo stelo bianco lungo, denso e setoso è ricco di sapore che lo rende ideale per essere cucinato sulla griglia, al barbecue o allo spiedo.
Una volta cotto, la croccante parte esterna contrasta deliziosamente con l’interno cremoso e dolce, a differenza del porro europeo che invece si presenta molto più duro all’interno dopo la cottura.
Il Negi si accompagna bene ai piatti di carne, di pesce o di verdure perché il suo gusto non copre quello delle altre pietanze ma si fonde in esse.
Tagliato in strisce, è da sempre il condimento ideale per le zuppe a base di noodles come il Ramen o la Soba.
Curiosità: in Giappone i negi tagliati in strisce sottili somigliano a dei capelli bianchi (shiraga), prendendo così il nome di shiraganegi, usati per decorare i piatti
SEMINA/TRAPIANTO
Per il Negi è preferibile il trapianto della piantina.
SEGRETI PER LA COLTIVAZIONE
- Al raggiungimento di circa 12 cm della pianta, cimarla di un paio di centimetri per stimolare la crescita della parte aerea e radicale.
- Durante il periodo di coltivazione incalzare il terreno a fianco delle piante in modo che con la crescita la pianta sia ben sorretta e non tenda a cadere al suolo. L’altro motivo principale è evitare la diretta esposizione dello stelo alla luce del sole affinché si mantenga bello bianco.
- È una pianta che richiede molta acqua
- Non richiedono particolari tipi di terreno quanto più preferiscono un clima secco e non umido, questo permette di limitare lo sviluppo di malattie.
RACCOLTA
- La raccolta dovrà avvenire quando la pianta avrà raggiunto tra i 25 e 40 centimetri, in base al risultato preferito. Il momento perfetto di raccolta prevede una consistenza e una struttura molto compatta dello stelo.
- Da sottolineare una buona tenuta della coltura in campo